Il testamento di cui sopra, è stato analizzato usando anche la tecnica di ispezione all’infrarosso, tale esame di spettroscopia ha permesso di evidenziare che non vi è uniformità nell’inchiostro utilizzato per vergare l’intero documento, infatti lo specifico utilizzo all’interno del testamento di un diverso tipo di inchiostro al fine di alterare il nome del precedente beneficiario (Mario) è altamente sospetto per le modalità con cui si è rivelato (aggiunta di parti di lettera e di lettere) in modo da favorire un diverso beneficiario (Mariano); tale specifica aggiunta indica quindi una probabile alterazione del documento da parte di una terza mano che ha voluto modificare l’originaria volontà della de cuius.
Le immagini sopra pubblicate evidenziano che anche un testamento olografo, apparentemente omogeneo e privo di qualsiasi apparente alterazione, può sempre nascondere delle “sorprese inaspettate”; proprio per questo è importante vederci chiaro sia con l’infrarosso sia con altra strumentazione.
Infatti, come nella fattispecie in esame, molte volte basta aggiungere, all’interno di un testamento olografo, una “gambetta” e “due lettere” per stravolgere le ultime volontà del testatore, favorendo così un altro erede a danno di quello originariamente indicato.
Non fidatevi mai di chi vi dice che è “tutto a posto” se quella persona che ve lo dice non è un professionista grafologo di vostra fiducia, per questo motivo è indispensabile affidarsi ad un esperto in grafologia giudiziaria e peritale munito di idonea strumentazione e di grande esperienza per ogni valutazione del caso.
N.B. Se pensi che il mio incarico sia oneroso, pensa a quanto tu possa perdere accettando passivamente un testamento olografo che ti esclude totalmente dall’eredità (la vignetta sottostante ci riporta con “fantasia” ai probabili discorsi tra la volpe “Mariano”, pinocchio “Mario” e il gatto “complice di Mariano” che potrebbero essere avvenuti dopo la morte della de cuius a proposito del testamento sopra evidenziato).